Lettori fissi

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lunedì 11 agosto 2008

Porre limiti al controllo sociale

Motivazioni: la nostra esistenza quotidiana è fatta di continui controlli, di continui cambi di condizioni economiche, aumenti di prezzi unilaterali soprattutto da parte di enti statali e parastatali, a cui non possiamo replicare. Uno dei fenomeni più macroscopici è la piaga dell'usura, perpetrata spesso anche dalle banche, che non sono certo degli enti onesti. Le banche poi continuano a sfornare le loro modifiche unilaterali delle condizioni, formulate con linguaggio spesso oscuro.
Inoltre le tecnologie, soprattutto digitali, istituiscono continuamente nuove forme di controllo delle azioni individuali al limite della legalità. Non è ora di porre una fine a queste tendenze involutive?
Auspico un movimento trasversale, più di sinistra ma che vada dalla sinistra alla destra, che riunisca tutti gli oppressi, schiacciati dal sistema economico, che oggi sono numerosi. Oggi esistono nuove situazioni a rischio, non inquadrabili secondo i vecchi schemi della sinistra, che non hanno una voce. Ho avuto qualche simpatia per il movimento di Grillo, ma ha dei grossi limiti, tra cui l'eccessiva dipendenza da Internet, che è proprio una delle cose da cui bisogna liberarsi per tornare a una vera aggregazione.
Sulla sicurezza, però, non sono contrario al tentativo di controllare di più gli extracomunitari. Non sapete che spesso siamo lo zimbello di tutti gli stranieri? Nei veri paesi multiculturali, lo straniero sa che deve rispettare la legge, qui non ancora. Siamo un popolo indisciplinato, con buona pace della sinistra, dobbiamo far rispettare le leggi a quelli per imparare a rispettarle anche noi.
Che poi la legge, in Italia, sia applicata a discapito dei deboli e non dei delinquenti e dei corrotti, purtroppo è un fatto. Per questo bisogna ritornare alla politica, esercitare un controllo su istituzioni locali e nazionali.
Bisogna anche uscire dalla logica delle ideologie, degli schemi, e guardare al futuro. Il progressismo si misura sul futuro, non sul passato. Noi dobbiamo fronteggiare la grande carenza di materie prime e energie, e adattarci. Elaborare il cosiddetto modello di economia sostenibile. La società oggi sembra una cellula impazzita: bisogna arrestare questa tendenza, trasformare e ridurre i consumi.

1 commento:

guido ha detto...

Analisi giusta ma da argomentare. Possibile che nessuno commenti??